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Ricette

Focacella con scamorza, crudo e fichi

Dai mix di farine vengono fuori dei lievitati davvero incredibili, proprio come questa focacella! In questo caso ho usato la farina di canapa per dargli una consistenza ed un sapore molto particolare, ma voi potete utilizzare le farine che vi piacciono di più! Il condimento è una vera chicca estiva: crudo, scamorza affumicata e fichi. Provatela a cucinare a casa e rimarrete sorpresi!

  • 300 gr di farina di canapa
  • 200 gr di farina 00
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 pizzico di zucchero
  • 1 panetto di lievito di birra
  • Q.b. acqua tiepida
  • 5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 200 gr di scamorza affumicata
  • 160gr marmellata di fichi
  • 8 fette di prosciutto crudo
  • 1 rametto di maggiorana fresca

 

Creare una fontana con le diverse farine della ricetta e successivamente versare l’olio.

Stemperare il lievito in mezzo bicchiere di acqua tiepida, quindi aggiungere lo zucchero e per ultimo, quando l’impasto avrà già una struttura, il sale.

Aggiungere poco per volta dell’altra acqua tiepida in maniera da dare al composto la giusta consistenza. In tal modo l’impasto rimarrà elastico e leggermente umido. Una volta fatto, lasciate riposare in una bowl coperta con pellicola per circa 40 minuti.

Fare preriscaldare il forno a 220°C, quindi stendere l’impasto in teglia con la forma di una focaccella. Cospargerlo con l’olio, quindi coprirlo di marmellata di fichi e metà di scamorza a cubetti.

Infornare per circa 20 minuti: per i primi 5 minuti di cottura tenere un contenitore con dell’acqua per aiutare la cottura dei lievitati oppure, se avete un forno con cottura a vapore, impostare il forno con 10% di vapore.

Trascorso il tempo previsto, sfornare e condire con la restante metà di scamorza,  la maggiorana fresca e delle fette di prosciutto crudo.

focaccella

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Progetti

#InviaggioconRonz…alla scoperta del Brabant!

Sapevate che dopo la cucina la mia più grande passione è proprio il travel? In realtà le due cose si fondono spesso, creando intrecci fatti di sapori che influenzano il mio stile culinario, aperto alla contaminazione internazionale!

Lo scorso weekend sono partito alla volta del Brabant, una regione olandese con un’identità green e moderna, riconoscibile nell’architettura, negli spazi cittadini ma anche nella cucina!

Questa regione, infatti, è una vera e propria fucina di talenti ed ha collezionato ben 21 stelle Michelin, vincendo il premio come ragione della gastronomia 2018!

 

 

Ma lasciate che vi racconti giorno per giorno questa fantastica esperienza!

 

Giorno 1

La prima tappa del viaggio è stata Eindhoven, non solo uno scalo aeroportuale per i turisti diretti ad Amsterdam, ma una città che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. I punti cardine sono indubbiamente design, focus sulla sostenibilità e buon cibo!

Il primo incontro con la cucina del Brabant è stato all”interno dell’hotel Pullman di Eindhoven Cocagne dove ho conosciuto Mark Leenders, Chef del Vestidijk 47.  Mark è un collega che ama utilizzare materie prime legate al territorio, valorizzandone i sapori con accostamenti particolari. Ho avuto il piacere di vedere da vicino il suo modo di lavorare, scambiare quattro chiacchiere sulla sua filosofia di cucina ed assaporare una gustosa colazione preparata dalle sue mani!

Per il pranzo ho fatto tappa al ristorante Tribeca (2 stelle Michelin). Qui la mano sicura ed esperta dello chef Jan Sobecki non mente: abbinamenti mai azzardati, ben equilibrati e una location davvero stilosa!

La cucina del ristorante è a vista, ed è possibile osservare all’opera la giovanissima brigata e lo chef in persona, con il quale ho anche avuto modo di interagire. Lo chef è un social addicted, istrionico e molto gentile!

Il tempo dei saluti e si passa ad un altro ristorante stellato! A due passi dal centro, immerso in una splendida macchia verde con tanto di laghetto, il ristorante “De Karpendonske Hoeve”, dove si sperimentano nuove tecnologie di food-printing 3D! In particolare ho conosciuto il mondo di Upprinting Food, una startup innovativa il cui obbiettivo è creare piatti stampati in 3D partendo da scarti alimentari. La loro mission? Contribuire alla causa per creare un mondo più sostenibile! 

Avete visto il biscotto che hanno creato con il mio logo? Pazzesco!

 

Per chiudere questa giornata incredibile alla scoperta delle eccellenze culinarie del Brabant, sono stato ospite a cena del ristorante Benz all’interno dell hotel Kazerne, una splendida oasi di design che cela un boutique hotel di 8 suite e 2 ristoranti!

Il primo di matrice italiana con pizza annessa, l’altro di “fine dining” con una chiara impronta Svedese data dal 24enne chef che lo dirige!

Giorno 2 

Sapevate che dal 1883 al 1885, Vincent van Gogh visse e lavorò a Nuenen? In questa pittoresca città ho fatto un tour sulle orme del celebre pittore! Nel Van Gogh Village Nuenen potrete conoscere la vita, l’opera e le fonti inspirazione di Van Gogh durante il suo primo periodo come pittore professionista!

Pranzo da De Lindehof (2 stelle Michelin), uno dei migliori ristoranti Olandesi ed Europei. Qui lo chef Soenil Bahadoer di origine Indiana, ha introdotto una cucina caratterizzata dall’uso di spezie e da raffinate tecniche!

Tutto da De Lindehof, è parte di uno spettacolo che va in scena ad ogni servizio!

Pomeriggio e sera visita a Den Bosch (la piccola Amsterdam del Brabant), una città fortificata dal carattere medievale dove si respira l’aria di un glorioso passato. L’attrazione che mi ha colpito di più? La cattedrale gotica di San Giovanni! In serata ho partecipato a Jazz in Duketown, un festival che attrae molti turisti ogni anno!

 

 

Giorno 3 

Prima di rientrare a casa, un’ultima visita a Tillburg, città ben curata che colpisce per la quantità incredibile di negozi e di locali dove fermarsi a mangiare o bere qualcosa. Qui si possono intravedere all’orizzonte impetuosi lavori di restyling urbanistico…

L’ultimo pranzo di questa esperienza è da Taste by Bij Dirk, piccolo bistrot sito a Den Bosch. Lo chef giovane, che ambisce sicuramente ad un riconoscimento culinario, è sulla buona strada!

In chiusura vorrei ringraziare l’ente del turismo NBTC (Ente Nazionale Olandese per Turismo e Congressi) e a Visit Brabant per avermi permesso di vivere questa tre giorni meravigliosa! Grazie Brabant, grazie Olanda, porterò per sempre con me il ricordo di questa esperienza unica!

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Ricette

Pacchero ripieno gratinato

I paccheri sono un tipo di pasta che si presta perfettamente per essere farcita. In questo caso, ho scelto un condimento classico di speck, spinaci e ricotta, ma il vero tocco in più è dato dalle nocciole tostate. Prova a replicare questa ricetta a casa tua e vedrai che esplosione di sapori unica!

  • 50 gr di besciamella
  • 50 gr di Parmigiano Reggiano
  • 200 gr di ricotta fresca
  • 100gr spek
  • 400 g di spinaci freschi o gelo
  • 1 uovo
  • 300 gr di paccheri
  • 40 gr di granella di nocciola
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • Sale e pepe q.b.

 

Come prima cosa portate a bollore una casseruola con dell’acqua salata e fate cuocere i paccheri.

In una padella, fate imbiondire l’aglio in camicia con un filo d’olio evo e aggiungete lo speck che dovrete tagliare a julienne. Unite gli spinaci freschi, quindi cuoceteli secondo il vostro gusto.

 

Quando saranno cotti tritateli e metteteli in una bowl con la ricotta, metà besciamella e l’uovo. Aggiungete infine il parmigiano reggiano ed aggiustate di sale e pepe.

Una volta che la pasta avrà raggiunto la cottura al dente scolatela e accendete il forno, portandolo ad una temperatura di 180°C.

Mentre il forno sta raggiungendo la temperatura desiderata, mettere in una sac a poche il ripieno di spinaci, quindi dopo aver scolato i paccheri e averli fatti raffreddare, farciteli uno per uno.

 

Per finire coprite i vostri paccheri con la besciamella e con della granella di nocciola preventivamente tostata in una piccola padella.

A questo punto mettete la pirofila con i paccheri in forno e lasciateli cuocere per circa 10 minuti. I vostri paccheri sono pronti per essere portati a tavola!

 

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Ricette

Torta di banane di Salvador Dalì

Forse molti di voi non sanno che il grande Salvador Dalì era un’artista a 360° che, tra le sue passioni, annoverava anche quella per la cucina! La ricetta che sto per presentarvi, proviene proprio da un suo ricettario ed il suo gusto vi lascerà a bocca aperta! Scopriamo insieme come preparare la torta di banane di Salvador Dalì!

  • 250gr di farina 00
  • 100gr di burro
  • ½ bicchiere d’acqua
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 8 limoni
  • 200gr di zucchero
  • 4 cucchiai di rhum
  • 4 biscotti secchi avanzati
  • 3 banane

 

Lasciate il burro fuori dal frigorifero per 2/3 ore poi, tagliatelo a cubetti e mettetelo al microonde per 15 secondi.

Disponete la farina a fontana e potete al centro di questa il burro e un pizzico di sale.

Sciogliete i due cucchiai di zucchero nell’acqua ed una volta sciolto aggiungetelo alla farina e al burro. Quando si sarà incorporato, aggiungete le uova una per volta. Avvolgete l’impasto con la pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per due ore.

Pelate due limoni con un pelapatate e bollite la zeste in poca acqua per 5 minuti, quindi tagliatela a julienne.

torta di banane  

Spremete cinque degli otto limoni, i rimanenti 3 tagliateli a rondelle fini e metteteli in una padella insieme alle zeste, al succo del limone e 200gr di zucchero. A questo punto fate cuocere per 20 minuti a fuoco lento.

Nel frattempo, schiacciate i biscotti secchi e versatevi sopra il rum. A questo punto togliete dalla padella le fette di limone e tenetele da parte, quindi aggiungete a questo “sciroppo” i biscotti con il rum e fate cuocere il tutto ancora cinque minuti.

 

La vostra frolla è pronta per essere stesa in una tortiera ad un altezza di 1 cm. Ma ricordate di forarla prima!

Versate quindi la base di limone e biscotti, coprite con le fette di limone candito e con delle fette di banana, ancora una spolverata di zucchero e il gioco è fatto! Non vi resta che cuocere a 210C per 25 minuti circa.

Guardate un pò il mio risultato e provate a preparala anche voi a casa!

 

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Linguine con triglia e pesto mediterraneo

Immaginate di essere seduti in terrazza, il mare davanti a voi, con una leggera brezza marina che soffia per rinfrescarvi. In questo contesto immaginate di gustare le mie linguine con la triglia (marinata), profumate con un buon pesto mediterraneo fatto in casa. Siete pronti a scoprire questa seconda ricetta? Buona lettura allora!

  • 320g di linguine di grano duro
  • 300g di filetti di triglia
  • 80g di basilico
  • 30g di parmigiano reggiano
  • 20g di pecorino
  • 1 arancia buccia
  • 8 mandorle senza pelle
  • 4 pomodorini arrosto
  • il succo di 1 limone
  • q.b. olio extra vergine d’oliva
  • q.b. Sale e zucchero
  • q.b. Fiori eduli

 

Dopo aver pulito le vostre triglie e rimosso le lische tagliatele a cubetti. Versate in una ciotola del succo di limone, olio extra vergine d’oliva, un pizzico di sale e lo zucchero. Immergete i cubetti di triglia e lasciateli marinare.

Adesso preparate il pesto mediterraneo versando in un bicchiere di un frullatore il basilico, il pecorino, del parmigiano grattugiato e infine le mandorle. Se volete aggiungete la buccia d’arancia, un pizzico di sale e l’olio extra vergine d’oliva a filo.

Frullate il tutto con un frullatore a immersione fino a ottenere una salsa morbida e fluida. Una volta che il pesto è pronto fate cuocere le linguine al dente in abbondante acqua salata.

Quando saranno pronte scolatele direttamente in una padella. Non c’è bisogno di accendere il fuoco perché la pasta si mantecherà con il calore residuo della cottura.

Versate il pesto nella padella poco per volta e fate saltare gli spaghetti.

 

Impiattate le linguine e aggiungeteci sopra i pezzettini di triglia marinata e i pomodorini datterini scottati in padella. Condite con un filo d’olio extra vergine d’oliva e decorate con qualche fiore commestibile (vi consiglio i fiori eduli).

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Ricette

French toast del Ronz!

I miei French toast sono un piatto perfetto per chi vuole fare una colazione super golosa! Sono ideali da preparare quando abbiamo tempo, magari nel weekend, e vogliamo coccolarci! Il mio tocco in più? Lo sciroppo d’acero, per creare un effetto dolce-salato da brividi. Non vi resta che mettervi all’opera e divertirvi in cucina!

  • 8 fette di Pan Brioche o pane in cassetta integrale
  • 4 uova
  • 40 ml latte
  • 50 gr uvetta sultanina
  • 50 gr di mirtilli freschi
  • q.b. Zucchero di canna ( circa 8 cucchiaini da caffè )
  • q.b. Sale e pepe
  • 100gr burro ( per la cottura)
  • 8 fette di bacon

 

In una pirofila bassa e larga rompete le uova, aggiungete un pizzico di sale e iniziate a sbatterle aggiungendo poi il latte, l’uvetta e i mirtilli. Mescolate il tutto e tenetelo da parte.

Prendete una padella antiaderente, mettetela sul fuoco e aggiungete un cubettino di burro ; la quantità indicata infatti è sufficiente a cuocere tutte le 8 fette. Dovrete solo regolarvi su quanto burro aggiungere man mano in base alla capienza della padella.  Lasciate sciogliere il burro dolcemente a fuoco basso e aggiungete un cucchiaino di zucchero di canna.

Nel frattempo immergete una per volta le fette di “pan brioche” nel composto di uova e latte, girandole rapidamente da entrambi i lati. Posizionatele man mano nella padella dove nel frattempo si sarà sciolto il burro e lasciatele cuocere 2 minuti per lato.

 

 

 

Spolverate le fette con 1 cucchiaino di zucchero di canna  quindi giratele e attendete ancora 2-3 minuti, fino a che non saranno dorate. Quando saranno pronte tutte le fette trasferitele su un piatto per condirle.

Condite i vostri french toast direttamente sui piatti da portata, servendo un paio di fette per persona con il bacon croccante e, per creare un effetto dolce salato clamoroso, dello sciroppo d’acero!

Vi consiglio di servire i french toast appena preparati ed evitate di congelarli.

 

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Progetti RonzAdvisor

RonzAdvisor: un business lunch “Al Fresco” di via Savona!

Da quando ho lanciato la nuova rubrica RonzAdvisor ho ricevuto tanti inviti di ristoratori milanesi (e non solo), tanti consigli da parte di amici e da parte vostra sui migliori posti da provare, ma stavolta, ho accettato i consigli di un fan e il suo invito per un business lunch!

Con Jacopo ho fatto visita Al Fresco di via Savona, un locale di una bellezza rustica spiazzante, un’oasi verde all’interno del quartiere Solari che rimane tra i miei preferiti a Milano.  

Il mood scelto per questa location è il “rustichic”, ovvero quel rustico curato ad hoc come mi piace definirlo. La stagione primaverile esalta alla grande il green di questo ristorante, un elemento preponderante che porta la mia mente a scollegarsi dai colori e dai ritmi della città.

Si parte subito con un aperitivo dal sapore incredibile: alici del Cantabrico in una versione con bufala pugliese con pane casereccio freschissimo ed umido. È stato subito amore!

 

Si prosegue il lunch con un piatto unico, una rivisitazione di cotoletta ( di vitello finalmente!) con insalata di farro. Forse un piatto leggermente impersonale al quale aggiungerei un tocco di sapidità, ma la cotoletta era veramente morbidissima all’interno e croccantissima all’esterno. Top!

 

Per concludere in bellezza ho scelto un babà! Un dessert non proprio Milanese ma la mano della pasticcera è gagliarda, il babà ben lievitato, profumato e la vaniglia bourbon si sente eccome. Un po’ troppo azzardato a mio avviso il rum, molto forte. Adoro il rum sia chiaro, ma il sapore era molto invasivo ed alcolico. Comunque voto OTTO d’obbligo!

Il servizio di sala nonostante la situazione all’aperto e di business lunch, mi è stato molto attento e presente.

Quest’oasi in città mi rivedrà presto ed il motivo è presto detto: hanno deliziato il mio palato con una cucina senza voli pindarici ma di gusto!

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Ricette

Tonno rosso all’alga nori con composta di cipolla rossa e nocciole

  • 600gr di tonno rosso
  • 5 fogli di alga nori (per sushi)
  • 300gr di cipolla rossa
  • 80gr di pomodorini
  • 30gr di zenzero radice
  • 80gr di zucchero
  • 25gr di lamponi
  • 50ml di acero rosso
  • 30gr di granella di nocciole
  • Q.b. sale e pepe
  • Q.b. olio evo
  • Spinacino novello per decorazione

 

Tagliate la cipolla rossa finemente a julienne, quindi mettetela in una casseruola con lo zucchero, i lamponi, lo zenzero grattato e i pomodorini.
Fate cuocere 10/15 minuti, poi sfumate con l’aceto e regolare di sale. Continuate la cottura per altri 10 minuti e alla fine tenete il tutto da parte in caldo.

Tagliare il tonno rosso a parallelepipedo e ricopritelo con l’alga nori che si attaccherà naturalmente al pesce.con l’umidità.

Scottare il tonno rosso a fiamma viva in padella con un filo d’olio. facendo si che il cuore del tonno rimanga crudo e non diventi eccessivamente stopposo.

Comporre il piatto con alla base la cipolla, le fette di tonno, la granella di nocciole e, a piacere, delle foglie di spinacino novello.

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Riso con calamari alla piastra pecorino, limone e cumino

  • 500 gr di riso Carnaroli
  • Scorza di 1 limone
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 200 gr di mascarpone
  • 80 gr di burro
  •  50gr pecorino grattato
  • 200gr di calamari interi medi/piccoli
  • 1.5 lt circa di brodo vegetale
  • Q.b. sale
  • Q.b. cumino in polvere

 

Pulire i calamari eliminando la pelle, la lista centrale e gli occhi. Tagliarli a rondelle e condirli con un filo d’olio.

Far tostare il riso in un pentolino con un pizzico di sale e un filo d’olio. Quando è caldo al tatto, sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare.

Continuare a cuocere aggiungendo poco per volta il brodo vegetale caldo (circa 1 mestolo ogni 2 minuti) e successivamente aggiungere un cucchiaino di cumino in polvere. Dopo circa 13 minuti assaggiare e regolare di sale.

Togliere dalla fiamma la pentola e mantecare il riso con il pecorino, il burro e il limone grattugiato.

Scaldare bene una padella antiaderente a fiamma viva, quindi aggiungere i calamari conditi e farli colorare a dovere, muovendo la padella con cautela. Più agitiamo i calamari e più rischiamo che lascino acqua.

Prendere i piatti da portata e disporre sul fondo di ognuno il risotto, quindi appoggiare i calamari e spolverare il cumino. Il vostro riso è pronto per essere servito a tavola! 

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Ricette

Torta integrale di mele con latte di soia e polline

Questa settimana vi parlo di dolci! Per l’occasione, ho rivisitato un classico della pasticceria come la torta di mele, utilizzando nell’impasto il latte di soia e aggiungendo alla il polline. Provate a replicare a casa questa ricetta…Il risultato finale vi sorprenderà!

Per la torta

  • 4 mele golden
  • 100 gr di noci
  • 100 gr di zucchero di canna
  • 350 gr di farina integrale
  • 500 ml di latte senza lattosio
  • 1 bustina di lievito
  • 100 gr di amaretti secchi
  • 8 cucchiai di olio di mais
  • 1 limone
  • q.b. Zucchero a velo

Per la crema inglese al latte di soia

  • 500ml latte di soia
  • 125gr di zucchero
  • 5 tuorli
  • q.b. polline

 

Tagliate le mele a cubetti regolari. Irrorate con succo di limone e lasciatele da parte. Nel frattempo miscelate la farina, con lo zucchero, il lievito, le noci tritate in modo grossolano e metà degli amaretti sbriciolati.

Aggiungete il latte, l’olio e mescolate bene. Versate il composto in una teglia da forno rivestita, ricopritelo con le mele a cubi e con i restanti amaretti sbriciolati. Cuocete a 180 gradi per 30 minuti. Una volta cotto spolverizzate con lo zucchero a velo.

In un pentolino fate bollire il latte di soia e nel frattempo, a parte, sbattete con la frusta lo zucchero insieme ai tuorli. Il composto dovrà diventare spumoso e chiaro e per questo ci vorranno 7/8 minuti. Per fare prima, se volete, usate uno sbattitore elettrico.

Versate poco alla volta il latte sui tuorli e mescolate con una leccapentole. Trasferite il composto nello stesso pentolino dove avete bollito il latte e mettete sul fuoco a fiamma bassa, mescolando delicatamente con la leccapentole.

La crema sarà pronta quando inizierà leggermente ad addensare e sparirà la schiuma in superficie. Per essere certi che sia cotta, verificate con un termometro che abbia raggiunto la temperatura di 82/84°C. Ricordate: non deve bollire perché altrimenti i tuorli si sfaldano.

Trasferite la crema in una bowl e copritela con la pellicola, che deve essere a contatto con quest’ultima, quindi fatela raffreddare in frigorifero.

Componete il piatto con alla base la crema inglese, la fetta di torta ed il polline.

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